C’era una volta a Pozzolengo, nell’incantevole cornice delle Colline Moreniche del Garda, un versante ripido e scosceso, alto 3 metri e lungo 50 metri e forse più; un bel giorno alcuni abitanti del luogo decisero che era giunto il momento di apportare dei miglioramenti al pendio, per renderlo più sicuro, più bello e inattaccabile dall’erosione.
Gli abitanti iniziarono quindi a pensare al modo migliore per poter intervenire, e ognuno avanzò ipotesi e soluzioni diverse tra loro; su una cosa erano però tutti d’accordo: il lavoro avrebbe dovuto essere svolto nel minor tempo possibile e avrebbe dovuto apportare un significativo abbellimento al loro amato territorio, a cui tanto erano legati.
Gli uomini e le donne del paese si confrontarono a lungo, per settimane e settimane, senza però riuscire a trovare una soluzione soddisfacente; ormai l’inverno si stava avvicinando, sulla campagna addormentata iniziavano ad aleggiare le prime brume e lo sconforto stava incominciando ad insinuarsi nei loro pensieri, quando un bel mattino soleggiato la soluzione si presentò ai loro occhi, come per magia.
Non molto distante da loro qualcuno aveva inventato un geniale sistema che avrebbe reso possibile sistemare il versante in un baleno, costruendo un muro con grandi blocchi a incastro da montare a secco!
Rincuorati da questa fantastica scoperta gli abitanti del paese andarono a vedere con i loro occhi la grande invenzione e rimasero estasiati nel constatare che in effetti quanto si raccontava era vero, quel sistema avrebbe realmente permesso loro di terminare i lavori prima dell’inverno.
Un nuovo ottimismo riempiva i loro cuori, quella era la soluzione che aspettavano, finalmente erano tutti d’accordo!
Tutti, meno uno.
Uno degli abitanti anziani disse che la soluzione che avevano davanti agli occhi era effettivamente geniale, ma secondo lui quei grandi blocchi dalla forma così squadrata non si sarebbero inseriti bene nel dolce paesaggio delle Colline Moreniche: secondo lui la superficie a vista dei blocchi avrebbe dovuto essere simile ai muri in pietra degli antichi casolari di campagna, in cui i sassi erano lasciati a vista.
Gli uomini e le donne presero in seria considerazione l’obiezione, e alla fine decisero che l’anziano aveva ragione; ma come si poteva fare? I blocchi dovevano necessariamente essere grandi e squadrati per poter essere montati in poco tempo e per poter reggere la spinta del terreno.
L’inventore del sistema andò subito in loro aiuto rassicurandoli, lui aveva già pronta la soluzione: avrebbe trasformato la faccia a vista di quei grandi blocchi in un insieme di ciottoli, esattamente quello che loro cercavano; non ci è dato di sapere come ci riuscì, ma è certo che il risultato ottenuto fu strabiliante.
E fu così che a Pozzolengo, in autunno inoltrato, il muro fu effettivamente costruito in un solo giorno!
